Avevo capito che c’era qualcosa turbava Vanessa quando era scesa a Roma senza Saverio. E diversi mesi dopo, a Natale, ebbi l’opportunità di verificare di persona.56Please respect copyright.PENANAoBHiJTMDPE
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La neve era caduta abbondante in tutta l’Emilia Romagna, e ricopriva ogni cosa con il suo soffice manto bianco. Il cielo rosa del crepuscolo ne minacciava altra ed ero incollato al vetro della finestra, eccitato come un moccioso.56Please respect copyright.PENANAOE3qCwGn2U
La neve ha sempre avuto un’attrattiva molto forte, su di me. Andavo spesso a sciare, quando avevo tutto il tempo del mondo e a pagarmi le vacanze erano i miei. Mi recavo in montagna solo in inverno. In estate la montagna offre panorami spettacolari e relax totale, ma tutto è fermo, troppo statico per il mio modo di essere. Io amo le cose in movimento. La neve che cade, si muove. Sciare è movimento. Le uniche volte che vado in montagna senza neve è per fare arrampicate.56Please respect copyright.PENANAugJ9tJlA51
Comunque, ero affacciato alla finestra con Nicolas in braccio che cercava di infilarmi una mano in bocca. Quando si fu stancato di quell’insano esercizio, iniziò a interessarsi ai capelli. Si era preso una folta ciocca fra le dita e la stringeva forte. Ogni tanto la tirava, e qualche volta riusciva a strapparmene un po’.56Please respect copyright.PENANAtLOopD1ggN
Era la vigilia di Natale, e Saverio e Vanessa mi avevano invitato a passare quella serata con loro. C’erano anche la mamma e il papà di Vanessa, e la sorella di Saverio con il marito, freschi sposi e molto presto anche genitori. Eravamo tutti lì, mancava solo Saverio. Io ero appena arrivato, non lo avevo ancora veduto.56Please respect copyright.PENANA3G9gtORgL0
Nicolas diede un’altra tiratina ai capelli ed io mi lasciai sfuggire un “ahi” che fece morire dal ridere Vanessa, intenta ad apparecchiare la tavola.56Please respect copyright.PENANAR1QBiG9JbL
«C’è poco da ridere, hai un despota per figlio» scherzai.56Please respect copyright.PENANACaPRdFhtiB
«È il suo modo di dirti che devi tagliarti i capelli» disse lei. Marisa venne in mia difesa. «Lasciala perdere, tesoro. Sei bellissimo così. Anzi, direi che ti stanno benissimo, in questo modo.»56Please respect copyright.PENANAJROv0Dsym6
Le sorrisi riconoscente. «Ecco una donna che ha buon gusto!» esclamai, e Vanessa mi tirò una delle palle natalizie con le quali stava decorando la tavola.56Please respect copyright.PENANAfqogOeEABX
Risi, poi guardai l’ora. Si stava facendo tardi, ma di Saverio nemmeno l’ombra. Lo feci notare a Vanessa, ma lei fece spallucce.56Please respect copyright.PENANAVNSiE3xJeP
«Arriva da Castelnovo Monti, dagli tempo. Le strade potrebbero essere ghiacciate» rispose.56Please respect copyright.PENANASl7Wv87CBT
Arrivò davvero tardissimo. Salutò tutti nervosamente. Sembrava agitato, soprattutto con me. Continuava a evitare il mio sguardo, ed io sentivo che c’era qualcosa che lo tormentava, che cercava di nascondermi. Ci rivolgemmo pochissime parole di circostanza e non era da lui. Non era il Saverio che conoscevo. Perfino Nicolas fu snobbato dal padre, e Vanessa dovette accontentarsi di un veloce bacio sulla guancia. Rimase nervoso e taciturno per tutta la serata. Ad un certo punto qualcuno gli chiese se stava continuando a fare l’aerosol, visto che continuava ad essere raffreddato. Quella frase mi mise addosso una strana inquietudine. Ricordo che sollevai la testa dal piatto e lo fissai intensamente. Non so perché non ci avessi fatto caso prima. Forse perché era il periodo dei raffreddori e delle soffiate di naso. Ma Saverio non si soffiava il naso. Non aveva catarro da espellere. Aveva solo la sensazione che gli colasse qualcosa e tirava su di continuo. Lui sorrise nervosamente e si giustificò dicendo che in quei giorni non aveva avuto il tempo per l’aerosol. La sorella, allora, lo invitò per lo meno a soffiarselo, il naso, perché non era educato quel continuo tirare su.56Please respect copyright.PENANAJdpAHL6BYe
Non riuscivo a smettere di guardarlo in faccia. E lui lo sapeva. Lo sapeva che lo stavo controllando. Sapeva a cosa stavo rimuginando. A un certo punto chiese scusa, si alzò e se ne andò in bagno.56Please respect copyright.PENANAQDbptFxpVg
Ne uscì dopo dieci minuti, totalmente trasformato. Iniziò a ridere e a scherzare con tutti, straparlava, faceva il gradasso.56Please respect copyright.PENANA9NcLE853PV
Io guardai Vanessa, atterrito. Cercai nei suoi occhi la conferma alla mia terribile intuizione. In realtà avevo un fottuto bisogno che la smentisse, ma lei teneva gli occhi bassi. Li alzava solo quando intavolava una conversazione con qualcuno, evitando accuratamente di incrociare il mio sguardo. Allora mi alzai con un pretesto, non ricordo quale, e mi avvicinai a lui per guardargli le pupille. Le aveva dilatate. Lui era troppo fatto per rendersi conto di essere stato scoperto, o per preoccuparsene. Continuava a ridere, a parlare, diceva un sacco di cazzate, raccontava di storie assurde accadute alla pista di pattinaggio, e balle di ogni tipo. Era diventato la star della serata, faceva ridere tutti, tutti pendevano dalle sue labbra. Era una divinità, onnipotente, così si sentiva, ed io conoscevo bene quella sensazione, quell’illusione effimera che ti fa credere di essere migliore della piccola persona mediocre che sei in realtà.56Please respect copyright.PENANA8tUNeUXLWA
Sentii le lacrime bruciarmi gli occhi. Mi guardai intorno, li guardai in faccia, tutti loro. Continuavano a essere felici, a trovarlo spassoso Saverio, con tutte quelle chiacchiere che faceva, e non si accorgevano, non volevano rendersi conto di ciò che stava accadendo davvero.56Please respect copyright.PENANAOSFZC9PyxZ
Mi alzai di scatto, le mani sul tavolo, e chiesi a Saverio di accompagnarmi in cantina di sotto a prendere del vino, visto che era finito. Tutti ammutolirono. Lui aggrottò le sopracciglia e contestò, sarcastico: «Ma se non lo bevi più il vino» e rise.56Please respect copyright.PENANA5h5vfrh27H
«Ma voi lo bevete ed è finito. Allora, mi accompagni o no?»56Please respect copyright.PENANA31Olr7JWRB
«Nico, conosci la casa meglio della tua, lo sai dov’è la cantina.»56Please respect copyright.PENANA2yUAxMU8jV
Aveva ragione. Quella casa gliel’avevano donata i nonni. Una casa all’inizio della strada di campagna, non propriamente in paese ma nemmeno troppo isolata. Ci andavamo spesso da ragazzi, soprattutto con delle ragazze, o quando volevamo spararci un acido. Ciò nonostante ribadii, cercando di mantenere un tono rilassato, che erano anni che non ci mettevo piede, e chi se lo ricordava dov’erano gli interruttori della luce? Lui sbuffò annoiato ma mi accontentò. Vanessa mi guardò con apprensione ed io le lanciai una veloce occhiata di biasimo. Avrebbe dovuto dirmelo.56Please respect copyright.PENANA6s8yyCuhyK
Scendemmo la stretta scala che, da una porta del corridoio all’entrata, portava alla cantina. Appena Saverio ebbe acceso la luce chiusi la porta alle nostre spalle, lo afferrai per il bavero della camicia e lo inchiodai al muro. Lo battei più volte con rabbia addosso alla parete, ringhiandogli addosso che era un pezzo di merda. Iniziò a supplicarmi, a chiedermi scusa, m’implorò di non colpirlo in faccia. Si sarebbe visto. Lo avrebbero visto tutti, e cosa avrebbe dovuto raccontare ai suoi ospiti, dopo?56Please respect copyright.PENANAPwBoKy0LNH
«La verità, brutto pezzo di merda!» urlai scaraventandolo addosso agli scaffali. Le bottiglie traballarono, qualcuna si rovesciò andando in frantumi. Lui cadde a terra e si ferì le mani con i vetri. Io lo risollevai con rabbia, lo costrinsi nuovamente al muro. Gli infilai le mani nelle tasche dei jeans e tirai fuori la bustina di coca. La guardai con ribrezzo, guardai lui con odio.56Please respect copyright.PENANAyDGtNYGUgL
«Perché? Perché, cazzo? Tu questa merda non l’hai mai toccata. Avevi smesso perfino di fumare l’erba. Bastardo maledetto!» Stavo per colpirlo, ma lui si protesse il viso con le braccia e tornò a implorarmi di non colpirlo sul viso. Il suo bambino non doveva saperlo. Vanessa non doveva saperlo.56Please respect copyright.PENANAv07OTqybpY
«Lei lo sa già!» gli urlai contro. Ero fuori di me ma aveva ragione, non potevo. Non in quella circostanza. Mi limitai a farlo nuovamente impattare contro il muro. Gli misi una mano sul collo. Non volevo certo ucciderlo, solo farlo spaventare, aiutarlo a rinsavire. E avevo bisogno di sfogare la rabbia, in qualche modo.56Please respect copyright.PENANAO4cEUqbCdf
«Lei non mi ha voluto per colpa di questa merda. Credeva che tu fossi diverso. Ti ha dato un figlio perché si fidava di te. Hai capito, stronzo? Lei si fidava di te!»56Please respect copyright.PENANAz3DG8bvR5e
Piangevo, ora, e anche lui. Lo lasciai andare. Sfogai la mia ira colpendo la parete più volte. Sollevai mobili, urlai la mia frustrazione. E quando mi fui calmato, tornai a guardarlo addolorato. Saverio si era lasciato cadere sul pavimento, le mani sulla testa. Io cercai di mettere ordine ai pensieri, di rimetterli in riga.56Please respect copyright.PENANADqRDGLk9ld
Ripensai al giorno in cui aveva trovato le due bustine che tenevo nell’armadietto del bagno, insieme ai medicinali.56Please respect copyright.PENANAgcB7KdvPkN
Era stato dopo il battesimo di Nicolas, più di un anno prima. Erano scesi a Roma, lui e Vanessa, per stare un po’ con Marisa. Si era tagliato a un dito e cercava dei cerotti. Aveva trovato le bustine e mi aveva chiesto, preoccupato, cosa significasse. Avevo sorriso e gli avevo detto di stare tranquillo. Erano lì solo per testare il mio selfcontrol, per ricordarmi che ero all’altezza. Se erano ancora lì, voleva dire che non ne avevo fatto uso. Mi guardai bene dal dirgli della stricnina, si sarebbe preoccupato.56Please respect copyright.PENANAf5liO9ghxk
A quell’epoca non ne faceva ancora uso, garantito.56Please respect copyright.PENANAidcSbjAUiL
«Quando hai iniziato?» gli chiesi.56Please respect copyright.PENANAtPYX4utog5
«Non è come pensi, Nico. Ne prendo un po’ ogni tanto…»56Please respect copyright.PENANAs9NF5eV6Fe
Sentii nuovamente affacciarsi la collera.56Please respect copyright.PENANAFhpnjj9iGG
«Mi prendi per il culo? Eri in pieno down quando sei arrivato, questo significa che ti era appena finito l’effetto della precedente. Te ne sei fatta una poco fa, in tasca ne avevi dell’altra, e mi vieni a dire che te la pippi ogni tanto? È con me che stai parlando, testa di cazzo!» gridai nuovamente, sferrando un calcio ad un mobile molto vicino a lui.56Please respect copyright.PENANAxj5OeODVck
«Ma si può sapere cosa cazzo ti ha preso? Perché? Non l’hai mai toccata in vita tua, mi hai inveito contro per degli anni per farmi smettere… Ti sei fottuto la donna della mia vita, pezzo di merda!»56Please respect copyright.PENANAFz67UQMJ4T
«Lei non mi ama…» disse sconfortato.56Please respect copyright.PENANAteV47mlOUU
Mi si gelò il sangue nelle vene. Trattenni il respiro, sorpreso e sollevato da quell’affermazione. Sollevato, sì, perché in fondo lo speravo, non avevo mai smesso di sperare che lei avrebbe potuto lasciarlo un giorno, che sarebbe diventata la mia donna, mia moglie.56Please respect copyright.PENANA3ReNEWB3Sw
«Volevo essere migliore per lei. La pista di pattinaggio è un disastro. Il ristorante non ha ancora aperto. Non immagini nemmeno quanti permessi, che montagna di carte ci vogliono perché si decidano a darti l’ok. Sono rovinato, ho un insoluto con le banche di… non so più quanti mesi arretrati. L’agenzia che si stava interessando a farmi ottenere le licenze necessarie per l’apertura del locale si rifiuta di mandare avanti le pratiche. Vogliono essere liquidati, e io non ho più un cazzo di euro. Non ho entrate, e come faccio ad averne se non mi danno il permesso di esercitare? Ho solo debiti, cazzo! Avevo bisogno di qualcosa che mi desse la forza di affrontare tutto questo… Ora non riesco più a smettere.»56Please respect copyright.PENANAgTDqM8jg5i
«Perché non sei venuto da me?»56Please respect copyright.PENANAS2RBpiF0Sz
«Perché non mi andava di sentirti dire “te lo avevo detto”, con quel tono da saccente che assumi ogni volta nei miei confronti.»56Please respect copyright.PENANAPLWeoxTMM1
Restammo a lungo in silenzio.56Please respect copyright.PENANAXdDZSpxPSZ
«A quanto ammontano i tuoi debiti?»56Please respect copyright.PENANAQXM1r4mvi3
«Non lo so… circa settemila euro…»56Please respect copyright.PENANAp3XGZwZNKE
Meditai a lungo, cercando la soluzione migliore, quella che lo avrebbe davvero aiutato.56Please respect copyright.PENANAdHBkSirSiz
«Pagherò io i tuoi conti» dissi poi.56Please respect copyright.PENANAujY0JsEwfv
Lui mi guardò con riconoscenza. Si mise in piedi, sollevato. «Nico, mi salveresti la vita...»56Please respect copyright.PENANAlFe8HQ6OhE
Lo guardai con freddezza e con disprezzo. «Pensi che lo faccia per te? Non me ne frega un cazzo, di te! Io mi preoccupo solo per Vanessa e per Nicolas. Tu non li meriti… Hai detto che volevi essere migliore per lei? Allora ascoltami bene, Saverio, perché la prossima volta non ci saranno ospiti a salvarti il culo. Da adesso in poi ti darai da fare. Se vedi che l’impresa in cui ti sei barcamenato è al di sopra delle tue capacità, mollala. Vendi tutto. Torna a fare il manager, o l’operaio, o il facchino, perché a Vanessa dei soldi non è mai fregato un cazzo. Lei vuole solo un marito lucido, vicino. Non uno che si addormenta mentre gli parla, o che le racconti un mucchio di stronzate. Vuoi essere migliore per lei? Vuoi davvero meritartela? Smetti di farti quella roba! Giuro su Dio che ti ammazzo con le mie mani, se non lo fai. Mi sono spiegato?»…56Please respect copyright.PENANAZSBZjOW6Jd
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S’interrompe qui, il ricordo di quel giorno. Lo squillo del telefonino sul comodino mi costringe con prepotenza alla realtà. Guardo l’ora: le undici e venticinque. È quasi mezzogiorno ed io non sono riuscito a chiudere occhio nemmeno un po’. Non dormo più da quando Vanessa ed io abbiamo per l’ennesima volta discusso, dopo l’incontro con la mamma della scimmietta pelosa avvenuto due settimane fa. Non dormo più, ma chi mi conosce lo sa che la mattina generalmente è quello che faccio, dal momento che di notte non posso, a causa del mio lavoro. Perciò afferro il cellulare stizzito e controllo il display.56Please respect copyright.PENANAgJ5kK4vgml
È l’asilo di Nicolas.56Please respect copyright.PENANAkOLKwa39io
Mi precipito a rispondere in preda al terrore.56Please respect copyright.PENANAeHg9JHuBNa
«Pronto?»56Please respect copyright.PENANAUsOgASoUio
«Il signor Nicolas Costantini?»56Please respect copyright.PENANAAmEzQce77l
«Sì, sono io.»56Please respect copyright.PENANA6XUgtzHe4s
«Buongiorno, signor Costantini, mi dispiace doverla disturbare ma stamani è avvenuto un fatto increscioso e non siamo riusciti a contattare la mamma di Nicolas…»56Please respect copyright.PENANAlMEBwvXvpp
«Come sta Nicolas?» mi affretto a chiedere.56Please respect copyright.PENANAWtSlPm5BLP
«Lui sta bene, ma sarebbe opportuno parlare con la mamma. Pensa di riuscire a contattarla, in qualche modo?»56Please respect copyright.PENANAWI71SITHbG
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Vanessa esce dal complesso scolastico con passo deciso. È furiosa con il figlio, e con me. Del resto anch’io sono incazzato con lei. Con lei e con le fottute maestre. Si è messa in testa di ritirare Nicolas da judo. Le maestre le hanno detto che a Nicolas ci vuole una punizione esemplare, e lei ritiene che non mandarlo più a judo sia la cosa più giusta da fare.56Please respect copyright.PENANAKnzLdFLc4t
«Non lo farai, Vanessa. No che non lo farai!» le inveisco contro appena usciamo.56Please respect copyright.PENANALv3zDfCZGp
Lei si ferma in mezzo al vialetto d’accesso che conduce all’entrata. Mi guarda duramente e sbraita, con la mano tesa verso la scuola: «Ha atterrato un bambino con una mossa di judo, Nicolas!»56Please respect copyright.PENANAKhD31C9AS6
«Facciamogli una ramanzina. Togliamogli la televisione per un mese, il gelato per una vita, i pastelli colorati, se necessario, ma non il judo. Il judo è disciplina, lo aiuterà a gestire la rabbia, a controllare certi istinti, crescendo!»56Please respect copyright.PENANAxw2tYhl0Ye
«Oh, per la miseria, smettila di difenderlo sempre…»56Please respect copyright.PENANA9w8XbbYMZu
«Non lo sto difendendo…»56Please respect copyright.PENANADjhwBrnzyq
«A no? Hai aperto una polemica con le maestre. Hai voluto sapere perché Nicolas ha reagito così, qual è stata l’istigazione che lo ha provocato!»56Please respect copyright.PENANAs8vobewfb0
«E cosa c’è di sbagliato, in questo?»56Please respect copyright.PENANAOSsKxzum2F
«Tutto, cavolo! Non ha importanza il modo in cui è stato provocato, non doveva farlo! Non doveva picchiare quel bambino. E tu invece ti sei atteggiato all’avvocato difensore…»56Please respect copyright.PENANAZP5Q5HSfNB
«Non è vero, e lo sai bene. Io non ho giustificato Nicolas. Ho solo detto che forse anche l’altro bambino andrebbe disciplinato. Anzi, senza il forse. Ci sono prepotenze e prepotenze, e quelle verbali sono le più odiose. E quel cazzo di bambino gli ha dato del bastardo e dell’orfano di padre!»56Please respect copyright.PENANAlWEZ4B7uUC
«E quindi? Picchiamolo giù duro, no?»56Please respect copyright.PENANAl5znbZDoKe
«Perdio, ma mi ascolti quando parlo? Ti ho appena detto che non sono contento che Nicolas abbia picchiato il suo compagno, ma se fossi io il padre di quel moccioso, una sberla gliela rifilerei di sicuro…»56Please respect copyright.PENANA1i59e854VI
Lei rotea gli occhi, indignata. «Sei tu quello che non si ascolta quando parla. Se il mondo non fa a modo tuo, allora prendiamolo a schiaffi e a pugni, non è così?»56Please respect copyright.PENANATfzAipsJbb
«Sono cambiato. Lo sai bene, cazzo, che non sono più quello di una volta!» ribatto mentre cerco di tenere il suo passo. Vanessa si avvicina alla sua auto, mette una mano sulla maniglia, apre lo sportello e prima di salire in macchina si volta di nuovo a guardarmi con aria di sfida.56Please respect copyright.PENANApoOHbIjvJZ
«Dici davvero? Pensi sul serio di essere cambiato?»56Please respect copyright.PENANAJ1jAdzWFBg
«Sì, e lo sai bene!»56Please respect copyright.PENANACeRv7wCoBJ
Annuisce. I fori del naso le si sono allargati. «Bene. Meglio così. Perché è ora che tu lo sappia…»56Please respect copyright.PENANA1EcBeCRBck
Mi sento mancare. Lo stomaco si contrae e le gambe diventano molli. «Cosa?» farfuglio.56Please respect copyright.PENANAUqXbkdeUvH
«Mi vedo con un uomo…» mi rovescia addosso con risentimento. Non aspetta una mia risposta, non attende nemmeno di vedere la reazione che quelle parole mi procurano.56Please respect copyright.PENANAUqxEBiRH1v
Sale in macchina e se ne va.56Please respect copyright.PENANAv8nmUFXXlk
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Non so quanto io sia rimasto immobile, in mezzo al parcheggio, incapace di muovere un singolo muscolo. So solo che a un certo punto ho alzato gli occhi al cielo. E le ho viste. Le nuvole. Soffici, spumeggianti. Bianche. E dopo tanto tempo mi è venuta una voglia pazzesca. La voglia di sballare, di alterare il mio stato psicofisico, di fuggire dalla realtà, da quello che mi stava accadendo.56Please respect copyright.PENANArk71GWMgsb
Ecco perché, appena ho messo piede in casa, sono subito andato nell’armadietto dei medicinali in bagno. È stato un gesto istintivo, rievocativo, null’altro. Le bustine non ci sono più da prima che mi fossi trasferito su quest’isola.56Please respect copyright.PENANAsp2425OiRp
Sbatto lo sportello con rabbia e mi guardo allo specchio. Ho gli occhi cerchiati, il volto stanco. Quella persona è un estraneo, non è il Nicolas che conosco. Di sicuro non è quello che preferisco. Rabbrividisco. L’altro Nicolas, il dio onnipotente, quello che non sentiva mai dolore, qualche volta mi manca. Apro il rubinetto dell’acqua e ci infilo sotto la testa, nel tentativo di tornare in me, di lavare via la voglia di coca. Quando torno a guardarmi nello specchio lo faccio con una nuova luce negli occhi. Devo riuscire a far fronte a questa nuova situazione, gestire il dolore, costruirmi una nuova identità. Lo devo fare per Nicolas, perché Vanessa potrà anche rifarsi una vita senza di me, permettere a un altro uomo di entrarle nel letto, nel cuore se lo desidera, se ci riesce, ma non le consentirò di portarmi via Nicolas. Io sono suo padre, nessuno lo amerà più di me, nessuno dovrà mai azzardarsi a mettersi fra me e lui. Ecco perché sento il bisogno di andare da lei, ora. Perché è bene che lo sappia, che avvisi l’uomo da cui si fa scopare.56Please respect copyright.PENANA5WXffpKNPI
Prendo la giacca e mi faccio correndo i trecento metri che ci separano. Mi attacco al campanello, prendo a calci la sua porta. Nicolas non c’è, è ancora a scuola, posso comportarmi in maniera incivile una volta tanto. Posso urlarle contro, prenderla a parolacce senza dover abbassare la voce, ed è quello che faccio non appena mi apre, perché l’odio che nutro nei suoi confronti ora è pari all’amore che provo per lei. Anzi, è molto più forte, decisamente più devastante.56Please respect copyright.PENANA5ujkioZ3vW
«Tagliami fuori dalla tua esistenza, se devi, ma non permetterti di tagliarmi fuori da quella di Nicolas. Posso sopportare di perdere te, ma non di perdere lui. Non lo dividerò con nessuno, sono stato chiaro?» le dico davanti all’uscio, puntandole un dito con fare minaccioso.56Please respect copyright.PENANAa3YSkUqw2Z
Lei non batte ciglio. Mi risponde, infelice, che non è mai stata sua intenzione farlo.56Please respect copyright.PENANAdzKFk4q5S0
«Ma se succederà, Nicolas, sarai stato tu a volerlo» aggiunge infine, prima di chiudermi la porta in faccia.56Please respect copyright.PENANAmaLKsJZr0n
E con quel gesto mi ha sbattuto fuori dalla sua vita.56Please respect copyright.PENANAImtHIKgsfS
Definitivamente.56Please respect copyright.PENANAMEq38WEJQO
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«Sei arrabbiato con me?»56Please respect copyright.PENANAjT9Ka9HuOM
Nicolas mi guarda con i suoi occhi azzurri mentre riempio le tazze di cioccolata calda. Sospiro, e gli metto la sua sotto il naso.56Please respect copyright.PENANALsonw6jUs6
«Non sono arrabbiato con te, solo un po’ deluso. Mi sembrava di essere stato chiaro quando ti avevo detto che alzare le mani a qualcuno per farsi giustizia è una cosa da stupidi. Da stupidi e da deboli…»56Please respect copyright.PENANArIMMmKZkia
Ha le guance arrossate, e gli occhi lucidi. «Quello mi ha detto che non devo chiamarti papà, perché non sei il mio vero papà. Mi ha detto che se non vivi in casa con me è perché non sei il mio papà…» si giustifica in un lamento.56Please respect copyright.PENANAhacAbCgm2D
Un bel ceffone in pieno viso, ecco qual è il pensiero che mi si formula nella mente subito dopo la confessione accorata di Nicolas. Mi è comparsa davanti agli occhi questa immagine di me che vado a parlare con il padre del piccolo bastardo e gli dico, dopo averlo schiaffeggiato: “Vede, così si fa! Ora smuova il culo e vada a insegnare un po’ di educazione a suo figlio.”56Please respect copyright.PENANAa57NiqL9Lb
Sono cambiato, questo ho detto a Vanessa, ma in fondo non è vero: sono sempre lo stesso. È solo per amore di Nicolas che non do sfogo ai miei istinti naturali, ora.56Please respect copyright.PENANAu9jDBtCA7s
Mi accovaccio ai suoi piedi. Lui se ne sta sul suo sgabello preferito con gli occhi bassi, ferito e umiliato.56Please respect copyright.PENANAI7bYbPcqcI
«Guardami, campione.»56Please respect copyright.PENANAENXRso55kT
Aspetto che lo faccia.56Please respect copyright.PENANAvynWnAzwwh
«Quello che dicono gli altri sono parole vuote, senza valore. Non devi dargli importanza, soprattutto quando non sono vere. Noi non viviamo sotto lo stesso tetto, ed io non sono il tuo vero papà, ma ti amo come se lo fossi. Di sicuro ti amo più di quanto non siano capaci di fare molti papà naturali. Ecco perché puoi chiamarmi papà. Sì, è così, l’amore che nutro per te mi dà questo diritto, il diritto alla paternità. Perciò, per la miseria, sono tuo padre. Lo sono, e tu sei mio figlio. Mi hai capito, campione?»56Please respect copyright.PENANADgjUJ599lz
Tira su col naso, annuisce con decisione. Sto per rialzarmi quando mi getta le braccia al collo e mi abbraccia. Mi coglie alla sprovvista, resto un attimo interdetto. Lo stringo forte a me, mi sollevo in piedi mentre continuo a tenerlo stretto fra le mie braccia.56Please respect copyright.PENANAhUBH16zd62
Ho voglia di chiedergli scusa, è solo colpa mia. Colpa mia se ho perso definitivamente l’ultimo treno verso la spiaggia dei nostri sogni, facendo perdere quella fermata anche a lui. Colpa mia se è ingiuriato a scuola, colpa mia se sua madre ha deciso di rifarsi una vita, se ha smesso di crederci, di aspettarmi, colpa mia se non avrà mai l’opportunità di entrare nella mia stanza, la domenica mattina, e saltarmi addosso mentre sono ancora a letto, per chiedermi di portarlo al parco.56Please respect copyright.PENANAVgLpFDOlU9
«Ti voglio bene, papà!» singhiozza, ed io lo stringo ancora di più.56Please respect copyright.PENANA30xVNoEwam
«Io ci sarò sempre, per te. Sempre…» gli bisbiglio all’orecchio, mentre i suoi capelli si bagnano delle mie lacrime. «Hai capito, campione? Nessuno ci dividerà. Non ha importanza se non viviamo sotto lo stesso tetto. Qualsiasi cosa tu abbia bisogno, in qualsiasi momento, io ci sarò… Hai capito, Nicolas?»56Please respect copyright.PENANA2pxeaduyAN
Gli afferro il viso e lo costringo a guardarmi negli occhi. Lui annuisce di nuovo. Provo a sfumare la tensione abbozzando un sorriso. Gli asciugo le lacrime dagli occhi con il dorso della mano, lui fa lo stesso con me. Gli scompiglio i riccioli biondi e lo rimetto sullo sgabello.56Please respect copyright.PENANASEae7KYztg
La cioccolata non è più calda ormai, ma tanto mi è passata la voglia di berla. È passata a tutti e due.